venerdì 1 gennaio 2016

2016



Duemila sedici, cinquantanove
quasi, e un’infinità di guerre perse
dopo improbabili e assurde prove
tutte impossibili, tutte diverse.

Duro trovare il senso che muove
questa mia sorte, durissimo il forse
che mi condanna a sfide sempre nuove
ben superiori alle mie scarse forze.

Pur questa è la vita, la mia almeno,
dove val poco l’ingegno e il talento
e il solo modo adatto a sfangarla

è non recedere mai, star sereno,
frenando l’impeto e andando a rilento.
Poi, se non c’è un’occasione, crearla.